Mostri reali o immaginari… a volte la differenza è piccola!
Negli abissi dell’oceano troviamo il primo protagonista: sentiamo il battito profondo del suo cuore ed il suo canto maestoso, misterioso e un po’ romantico.
Una danza possente e devastante rappresenta il mostro della terra: l’imitazione dei suoi versi ci ricorda una sorta di King Kong.
Poi a cavallo della leggenda sentiamo il canto del Drago che si tramuta poi in una frenetica danza intercalata dalle fiammate della sua bocca.
Un giorno prima tranquillo ma ecco spunta qualcosa: prima isolate poi sempre più fitte, oh no... le locuste sono dappertutto! Poi… se ne vanno a poco a poco.
E alla fine i mostri della mente: i più vicini, i più strambi e isterici, a volte più reali che astratti. Ecco sono forse questi i più insidiosi?
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Real or imaginary monsters ... sometimes the difference is small! In the depths of the ocean we find the first protagonist: we hear the deep beat of his heart and his majestic, mysterious and somewhat romantic song. A powerful and devastating dance represents the monster of the earth: the imitation of his verses reminds us of a sort of King Kong. Then at the turn of the legend we hear the song of the Dragon which then turns into a frenetic dance interspersed by the flames of its mouth. A peaceful day before but something comes up: first isolated then more and more thick, oh no ... locusts are everywhere! Then ... they go away little by little. And in the end the monsters of the mind: the closest, the most weird and hysterical, sometimes more real than abstract. Here are perhaps the most insidious ones?