Nella composizione di questo Trio ho scelto un linguaggio caratterizzato da essenzialità e raffinatezza. Spesso sono proprio quei silenzi, voluti e cercati, che con leggerezza sanno creare sorpresa nel discorso musicale, diventando musica anch’essi. Il pezzo è strutturato in tre tempi. Nel primo, un tema un po’ sbarazzino e velatamente ironico si contrappone ad un secondo tema dall’anima melanconica.
Nel secondo tempo, al duetto di tromba e trombone risponde un’idea musicale completamente diversa del pianoforte, ma alla ripresa i tre strumenti dialogano insieme. È decisamente ritmico e risoluto il tema degli ottoni in ottava che apre l’ultimo tempo, subito seguito da una seconda idea lirica appassionata, proposta con sordina in un’atmosfera particolare e suggestiva. La ripresa del tema in ottava e il suo epilogo chiudono con sobrietà un po’ umoristica il Trio, ricalcando lo stile volutamente essenziale di tutta la composizione.
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In composing this Trio, I adopted a language that is both essential and refined. A pause, when used with purpose, can easily create an element of surprise in the musical discourse: its silence becoming music itself. The piece is structured in three movements. In the first one, a carefree and slightly ironic theme contrasts with a second one, soulful and melancholic. In the second movement, a trumpet and trombone duet is followed by a sharply different motif played by the piano; but at last the three instruments begin a conversation. The brassy theme in octave that opens the final movement is very rhythmic and resolute, but a passionate melody takes over, its muted sound creating an evocative atmosphere. The reprise of the theme in octave and its epilogue close the Trio with a somewhat humorous sobriety, remarking the purposely essential style of the entire composition.